Lo Yoga è un’antica disciplina, non è una religione, non è una dottrina. Lo Yoga è una pratica che coinvolge corpo, mente e spirito in una filosofia di vita che cresce con il tempo dentro chi la pratica. Lo yoga è come un piccolo semino messo a dimora, che seguendo il proprio tempo, il proprio ritmo, il tempo e il ritmo delle stagioni, cresce e si sviluppa in una pianta, in fiori e in frutti. La parola Yoga significa “unione” e deriva dal sanscrito “yuj”, giogo indicando l’unione fra micro e macro, fra corpo mente e spirito, fra moto e stasi, fra luce e ombra, sole e luna, maschile e femminile... non solo l'unione, ma il superamento degli opposti. Lo Yoga è un cammino, un sentiero, un percorso da percorrere passo passo ognuno con il suo tempo e secondo le proprie capacità del momento presente. Un viaggio verso la spiritualità e il raggiungimento di un equilibrio interiore e della serenità d'animo e di spirito. Patanjali nel suo “Yoga Sutra” spiega gli 8 rami di questo albero, gli 8 passi da attraversare:

1. Yama (principi etici e morali universali)
2. Niyama (linee guida personali)
3. Asana (posture)
4. Pranayama (controllo del respiro)
5. Pratyahara (ritrazione dei sensi)
6. Dharana (concentrazione)
7. Dhyana (meditazione)
8. Samadhi (stato di grazia, contemplazione)

Ecco un breve riassunto dei primi due stadi, Yama e Nyama. Yama sono i cinque atteggiamenti morali di chi pratica yoga: Ahimsa, la non Violenza; Satya, la Verità; Asteya, non appropriarsi di cose altrui; Brahmacharya, il controllo del desiderio e dell'istinto; Aparigraha, il non possesso. Niyama sono i cinque atteggiamenti che aiutano il praticante a sviluppare la conoscenza di sè, il controllo e la consapevolezza interiore. Sono Saucha, pulizia del corpo (dentro e fuori); Santosha, la contentezza; Tapa, semplicità d'animo; Svadyaja, lo studi dei libri sacri e spirituali; Ishwara Pranidhana, arrendevolezza al Divino.