Il digiuno yogico, Upavasa, è considerato una delle pratiche di elevazione spirituale del praticante (la Shadana) e può anche essere eseguito in aggiunta agli Shatkarma (shat=sei e kriya=purificazione): “Le sei tecniche di purificazione del corpo” (Nauli, Net, Basti, Trataka, Kapalabhati e Dhauti) che tradizionalmente vengono eseguite dagli yogin per mantenere corpo e mente nello stato ottimale per facilitare il percorso di ascesi. Il suo effetto benefico riguarda infatti non solo il corpo fisico ma anche quello energetico e spirituale.
A prescindere dal motivo per cui lo praticate Upavasa può farvi bene!
Mantenere l'organismo pulito infatti è sicuramente il primo passo per garantirsi un buon livello di salute. Anche quando seguiamo un'alimentazione sana, il nostro organismo tende ad accumulare un certo quantitativo di tossine. Il cibo, l'aria, l'acqua, e tutte le sostanze che entrano in contatto con il nostro corpo, al termine dei processi metabolici, lasciano comunque degli scarti che se accumulati nei tessuti possono col tempo appesantirli e ostacolarne le funzioni.
I benefici di Upavasa sono:
- favorire la disintossicazione del corpo e del sistema nervoso grazie al rilascio delle tossine dai tessuti;
- aumentare la nostra capacità di connessione spirituale e mentale a tutti i livelli purificandola, grazie al rilascio delle emozioni
- aumento dell’energia grazie al riposo degli organi dell’apparato digerente;
- aumento di vitalità e lucidità;
- purificazione della mente dai pensieri inutili.
E’ importante ricordare che Upavasa si pratica in armonia con i cicli della natura, ossia seguendo le fasi lunari (Ekadashi). Questo perché, grazie all’azione della luna sull’acqua contenuta all’interno del nostro corpo, otterremo una purificazione più profonda dell’organismo e si contrasteranno alcuni effetti che la luna ha sul nostro sistema endocrino.
Upavasa si pratica l'undicesimo giorno dopo la luna piena e/o dopo la luna nuova (Ekadashi = undicesimo) e normalmente si inizia la sera dopo aver cenato, prosegue per tutto il giorno successivo e termina con la colazione del giorno dopo quello del digiuno. Si tratta quindi di un digiuno di circa 36 ore. Durante il digiuno ci si astiene dall'assunzione di cibo mentre è possibile bere acqua o tisane (che hanno anche un effetto drenante). Naturalmente sono possibili anche digiuni più soft (limitandosi all'assunzione di frutta o verdura o mantenendo una dieta leggera evitando cibi irritanti e pesanti) e questo soprattutto le prime volte o dopo un interruzione prolungata. Gradualmente si potrà poi praticare in modo sempre più intenso fino all'astensione completa anche dai liquidi.
Anche se un digiuno di 36 ore normalmente non causa problemi di adattamento all'organismo (le problematiche maggiori si possono se mai avere a livello mentale e psicologico per l'interruzione delle nostre routine quotidiane) è importante che chi si accinge a praticare il digiuno consideri il proprio stato di salute pscico-fisica, le condizioni ambientali e il contesto emotivo in cui si trova prima di iniziare questa pratica eventualmente anche consultando preventivamente il proprio medico di fiducia.