Prana, Pranayama e respirazione: yoga e tantra
Inspirando, sono consapevole di inspirare. Espirando sono consapevole di espirare. Il respiro ci radica nel presente, ci cura, ci sostiene, ci aiuta. Il respiro ci connette con l’universo: attraverso l’inspirazione accogliamo l’energia dell’universo; espirando doniamo la nostra energia all’universo che la saprà rimettere in circolo, traformare e rendere nuovamente disponibile. Il concetto di prana, correnti sottili di energie vitali, è introdotto già nei Veda così come nelle prime Upanisad, insieme ai concetti di cakra intesi come vortici psico-spirituali o centri di coscienza e di nadi, canali in cui scorre questa energia. Nel Rg Veda il prana è il respiro della Persona Cosmica, la forza vitale che spinge l’Universo all’evoluzione (o involuzione?), l’energia che muove l’Universo stesso e, aggiungo io, che muove il grande come il piccolo. Nelle Upanishad vengono poi descritti i 7 inspiri (prana) i 7 espiri (apana) e i 7 inter-respiri (vyana). Il respiro è ciò che permea l’intero universo, dando vita a ogni cosa. Il prana viene spiegato come il corrispettivo sul piano sottile di ciò che il respiro è sul piano materiale, ovvero per il corpo. Il prana è ciò che collega, connette, cura e riunisce le spaccature che si creano fra corpo fisico, materiale, e corpo sottile o energetico. Il pranayama o controllo del respiro, quindi, diventa di fondamentale importanza su più livelli: innanzitutto è il primo strumento che abbiamo per trovare consapevolezza dell’unità del nostro corpo fisico e spirituale, materiale ed energetico. Il corpo sottile è delicato e molto reattivo al cambiamento, per questo il respiro e il controllo del prana ha una forte influenza sul piano energetico. Dal punto di vista fisico la respirazione, profonda e controllata, aiuta a ossigenare i tessuti, anche quelli più profondi. Una espirazione lenta e lunga, che non porti affanno, calma la mente e rasserena. Dunque il pranayama, che letteralmente significa espansione dell’energia vitale attraverso il controllo del respiro, è il mezzo che abbiamo per ottenere una purificazione energetica. Il pranayama è quindi un metodo a nostra disposizione per assorbire ed indirizzare l’energia vitale nel corpo, calmare le agitazioni della mente, aprire la strada verso un livello superiore di coscienza. Questo è possibile solo quando il nostro corpo è flessibile e resistente e a questo ci pensano le asana, le posizioni dello yoga. L’energia può scorrere solo in un corpo dove non ci siano blocchi, fisici o energetici. Il respiro, il pranayama, è il sentiero di accesso appunto a uno stadio superiore di coscienza, una coscienza più profonda, ma ancora illusoria, che ci permette di offrire la nostra attenzione alla meditazione, alla contemplazione e alla liberazione.    

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