Lakshmi, devi dell’abbondanza e della luce
Lakshmi (devanagari लक्ष्मी, IAST Lakṣmī) è la devi dell'abbondanza, della luce, della saggezza e del destino, ma anche di fortuna, bellezza e fertilità. È consorte (Shakti) di Visnù, e madre con lui di Kama, deva dell'amore. Lakshmi, chiamata anche Mahalakshmi (la grande Lakshmi), è una delle Dee più amate dell'induismo, Dea Madre, è consorte (shakti) di Vishnu. Mahalakshmi è la personificazione della Madre Divina, la cui benedizione è rivelata attraverso la prosperità e la partecipazione all'abbondanza della vita Mahalakshmi è anche portatrice di ricchezza spirituale, e a Lei sono associati doni come l'intelligenza, l'illuminazione e il risveglio interiore. Per questa ragione Lakshmi ha un significato esoterico potente associato all'immortalità e all'essenza della vita. La sua storia è tanto affascinante quanto antica. Nella letteratura vedica ella appare al tempo della guerra fra deva (gli esseri luminosi) e asura (gli esseri demoniaci, oscuri)(1). Le sue origini sono decritte nello SHRI SUKTA ("inno a shri"), che fu aggiunto ai RIG-VEDA (libro sacro dell'induismo) prima del 1.000 a.C. La storia narra che il grande rishi, il saggio Durvasa (noto per il suo temperamento focoso) riecvette una ghirlanda di fiori che non sarebbero mai appassiti da una splendida fanciulla.  Ne fece poi dono a Indra, re dei deva; Indra diede la ghirlanda al suo elefante sacro, Airavata. L'elefante però calpestò i fiori e fu così che Durvasa maledisse Indra e tutti gli dei, tanto irriverenti e altezzosi. A seguito di tale maledizione accadde che gli asura, da sempre in lotta con i deva, poterono scacciare i deva dal cielo. I Deva, sconfitti, si rifugiarono dal Creatore Brahma, che chiese a deva ed asura di zangolare l'oceano di latte per ottenerne il nettare dell'immortalità. I Deva allora chiesero l'aiuto di Vishnu, che prese le sembianze della tartaruga Kurma e fornì la base per sostenere il monte Mandara, che fu usato come bastone, mentre il re dei naga (serpenti), Vasuki, fece da corda. Tra i tesori divini apparsi dalla zangolatura dell'oceano di latte, ci fu anche Lakshmi, che scelse subito Vishnu come compagno in quanto l'unico in grado di controllare maya (illusione). In conseguenza di queste origini, Lakshmi è anche detta figlia del mare, e sorella della luna, anch'essa apparsa dalla zangolatura. Nella rappresentazione iconografica Lakshmi ha la figura di una giovane ragazza dall’aspetto molto gradevole in piedi su un fiore di loto dai petali dispiegati. Da una delle sue quattro mani -quella destra inferiore posta nel gesto di donare (varada mudra)- scende una cascata di monete d’oro, a significare l’aspetto di ricchezza e prosperità associato a tale Divinità, mentre la mano inferiore sinistra è nel gesto di protezione noto come abhaya mudra. Le restanti mani tengono due fiori di loto, la cui simbologia è particolarmente cara alla tradizione indù. Le quattro mani nel complesso rappresentano i quattro scopi della vita (purushartha): giustizia (dharma), sostentamento (artha), piacere mondano (kama) e liberazione spirituale (moksha).

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