Kālī (devanagari काली, La Nera) è una divinità femminile, l'aspetto aggressivo e terribile di
Mahadevi, la grande Dea. Viene chiamata anche
Kālikā (Quella Nera),
Kālimā (La Madre Nera),
Bhairavi (la spaventosa),
Chamunda (il killer),
Chandi (l’aggressiva),
Jari -Mari (La calda-fredda) e rappresenta l'aspetto battagliero e feroce della
Grande Dea.
Kali è una Dea attiva, un femminile che è forza e la cui storia si perde nei testi più antichi: un prototipo della dea
Kali, si trova nei
Ṛgveda sotto il nome di
Raatri, prototipo anche della dea Durgā: queste due divinità hanno molti tratti in comune. Successivamente si trovano tracce più consistenti: la
Dea Kali si trova nei
Purāṇa come manifestazione dell'ira della
Dea Durga e da questo momento la
Dea Kali trova il proprio posto nel pantheon induista.
Nella trimurti troviamo i tre aspetti della Dea: Lakshmi, Saraswati e Kali. Queste tre dee corrispondono anche ai tre guna, ossia alle tre energie primarie:
rajas è l'energia della creazione associata a Saraswati, la luna crescente;
sattva è l'energia della conservazione associata a Lakshmi, la luna piena;
tamas è l'energia della dissoluzione associata a Kali, la luna nera.
Kali pertanto rappresenta il buio, la notte, l'energia della morte (ricordiamoci sempre che la morte è legata a rinascita, così come il sonno al risveglio in una più profonda conoscenza e cosciena), dell’illusione e della coppia ignoranza-conoscenza misterica. Pertanto
Kali rappresenta la trasformazione e il potere del cambiamento attraverso la morte e per questa ragione è associata ai serpenti con cui si cinge la vita.
Iconograficamente
Kali ha diversi tratti distintivi: innanzitutto, come dice il suo nome, Kali è una dea
nera. Pelle e capelli sono neri, così come sono vestiti di nero i suoi sacerdoti; in alcune rappresentazioni è accompagnata da gatti neri e viene adorata nelle notti di luna nera.
E' poi rappresentata nuda (anche se nel tempo l'iconografia la vede coperta con un sari rosso), con i capelli sciolti e arruffati. I capelli della dea Kali sono simbolo di una sessualità libera e selvaggia (i capelli, in India, hanno un significato simbolico legato alla sessualità e alla posizione sociale della donna). Nel Mahabarata Draupadi (Kali) si scoglie i capelli e questo causa il collasso della civiltà e origina il caos e la guerra che termineranno solo quando Draupadi si laverà i capelli nel sangue dei Kaurava legandoli in una tradizionale treccia.
Kali porta al collo una ghirlanda di teschi e di teste maschili e come orecchini corpi di neonati.
La lingua di Kali è fuori dalla bocca, grondante di sangue.
Le sue mani sono numerose, generalmente sono quattro e tengono un'ascia e altre armi, una testa maschile, un piatto.