Skandasana: posizione del dio della guerra
Skandasana è una posizione molto conosciuta, che trova diverse varianti in diversi stili di yoga. La posizione yoga di Skandasana si pratica in affondo laterale, con le mani giunte davanti al cuore oppure con una mano sul cuore e una aperta verso il cielo, come se in mano stringessimo una lancia. Skandasana, conosciuto anche con il nome di Karttikeya, è il Deva della guerra e viene venerato principalmente dalle popolazioni tamil. Il nome Skanda significa "lo zampillante" in quanto la tradizione lo vuole concepito dal solo seme che il padre Rudra-Śiva gettò nel fuoco e rovesciò nel Gange. Viene considerato figlio di Siva e Parvati, fratello di Ganesha, e con la sua lancia protegge la crescita spirituale degli aspiranti. Skandasana attiva in particolar modo il secondo chakra, Svadisthana, connesso alla creatività! Questo dio ci accompagna, con la sua lancia, nel nostro percorso di crescita personale portandoci coraggio e determinazione. In quanto affondo laterale, rinforza le nostre gambe, che ci accompagnano nel cammino di evoluzione e di crescita. Come entrare in questa magnifica asana? Iniziamo con le gambe ben divaricate, le punte dei piedi rivolte leggermente verso l’esterno. Con il prossimo espiro ci pieghiamo sul ginocchio sinistro: il nostro corpo sa cosa fare e il piede destro ruoterà leggermente portando la punta verso il cielo. Qualcuno riuscirà a mantenere il tallone sinistro a terra, qualcuno avrà bisogno di un po’ di pratica in più per portare tutta la pianta del piede a contatto con il tappetino… non abbiate fretta! Lo yoga non è fare le asana come si vedono nelle immagini, ma farlo come il nostro corpo ha bisogno! 🙂 Ora le possibilità sono molte… per rendere meno intensa la posizione il busto può rimanere allineato con il bacino, al centro delle gambe, e le mani appoggiate a terra. Quando avremo preso confidenza con questa posizione yoga, potremo aggiungere delle varianti per le braccia. Una delle mie preferite è quella con l’apertura del torace: il braccio corrispondente alla gamba tesa si alza verso il cielo, come se fosse una freccia pronta a scoccare, mentre la mano corrispondente al ginocchio piegato si appoggia al cuore… proprio come se fossimo un arciere che sta aspettando il momento giusto per lanciare la sua freccia!

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